Questo articolo è anche per chi eventualmente non ha mai fatto attività fisica, e potrebbe essere un buon punto di partenza per sentirsi meglio, e non pensare di essere un rischio per sè e per il bambino.

La gravidanza è una fase molto delicata durante la quale è indispensabile adottare un atteggiamento di cautela generale per proteggere il nascituro, ma allo stesso tempo non deve trascurare le necessità e il benessere psicofisico della madre.

Fare sport durante la gravidanza è opportuno, oltre che possibile. Bastano anche 40’-60’ al giorno di attività aerobica o muscolare, per fare bene ad entrambi.

Ma quello dell’attività fisica in gravidanza, rimane comunque un argomento delicato in quanto non tutti siamo uguali, quindi ogni gestazione deve fare il proprio percorso più giusto possibile.

Benefici dell’attività motoria in gravidanza

I vantaggi potrebbero essere molteplici, sempre se non ci sono controindicazioni.

Qualche esempio:

  • Controllo del peso: si sa che in gravidanza si cede maggiormente a quelle che chiamiamo “voglie” e di conseguenza il nostro corpo ha bisogno di un maggior dispendio di energia, per evitare di aumentare ulteriormente peso. Ma questo potrebbe essere anche utile post gravidanza, in quando le riserve adipose non sono aumentate, e non c’è bisogno di ricorrere a diete dimagranti;
  • Controllo delle patologie metaboliche: c’è il rischio che possano crearsi questioni scomode come diabete gestazionale, ipertensione arteriosa. Quindi, come si dice, “meglio prevenire che curare”;
  • Buon mantenimento del tono muscolare e un aiuto durante il parto a non sentire troppo dolore nella zona inerente al core;
  • Prevenzione delle cosiddette “caviglie gonfie”, perchè l’attività fisica aiuta la circolazione sanguigna artero venosa e linfatica;
  • Controllo della stipsi, che nel periodo gestionale può essere presente ed si potrebbe evitare di prendere lassativi;
  • Riduzione dello stress, perchè nelle donna incinta il cambiamento ormonale può causare disturbi psicologici e disequilibri emotivi. L’attività fisica può combattere l’ansia e disturbi depressivi. Stacca la mente dai pensieri negativi e aiuta a concentrarsi sul corpo tralasciando endorfine. Inoltre, può anche migliorare la qualità del sonno e della postura durante la notte;
  • Aiuta a riconoscere correttamente gli stimoli della fame e sete: Nei sedentari, praticare attività motoria, insegna al cervello a riconoscere effettivamente lo stimolo dell’appetito e distinguendo così la voglia di stuzzicare qualcosa e fa in modo che si abbia anche la voglia di bere di più, sia se è presente o meno la sudorazione.

Linee guida per una corretta attività motoria

Innanzitutto è sempre opportuno sentire il parere del medico, questo è un punto di partenza che è assolutamente necessario tenere bene a mente.

Tutte le varie attività che possono creare disturbi sia al bambino che alla madre, sono da
escludere immediatamente, ad esempio, sport da combattimento.

Bisogna eseguire tutti gli esercizi a moderata intensità soprattutto nel primo bimestre, fino alla fine del terzo. Partendo dal primo mese, allenarsi almeno 5 volte a settimana alternando sessioni aerobiche, con ampia componente cardiocircolatoria e polmonare, allenamento per il trofismo muscolare, sedute per la flessibilità e mobilità. La sessione ideale di partenza è di 60’, divisi in fase di riscaldamento 10’, lavoro 40’ e defaticamento 10’.

Evitare sport ad alta intensità se eventualmente non avete mai praticato qualcosa del genere come Funtional Training (allenamento ad alta intensità ).

Tra le varie attività di flessibilità muscolare e mobilità articolare, vengono molto graditi lo Yoga e il Pilates. Queste due attività non aiutano solamente la nostra postura o corpo, ma cercano di creare un equilibrio e connessione fra corpo e mente, evitando di creare ulteriormente stress o pensieri negativi.

Quando l’attività fisica è sconsigliata in gravidanza?

Nonostante i suoi benefici e vantaggi, l’attività fisica può essere sconsigliata in gravidanza.

È soprattutto il caso delle gravidanze a rischio, dove per tali si intendono quelle caratterizzate da eccessivo stress, stato di salute precario oppure complicanze della gestazione.

La condizione più diffusa è il distacco della placenta, successivamente il rischio di diabete gestazionale. Qua purtroppo la questione è leggermente più complicata. Se da un lato la glicemia può trarre un piccolo vantaggio dall’attività motoria, dall’altro pone la futura madre e soprattutto il nascituro in una condizione di maggior vulnerabilità. Sarà dunque il medico a stabilire l’idoneità all’attività fisica.

Giulia Corbia
Autore

Piacere, sono Giulia. Laureata in Scienze Motorie Preventiva ed Adattata. Fin da piccola mi sono appassionata allo sport e tutto quello che circonda l’attività fisica. Dopo aver praticato per 16 anni pallavolo, ho deciso di intraprendere uno studio più mirato per soddisfare sia i miei bisogni che lo star bene del prossimo. Fare attività fisica fa bene sia al corpo che alla mente e il mio obiettivo è quello di riuscire a far appassionare molte persone, che ancora oggi sono lontane da questo mondo, e trasmettere tutto quello che piace, emoziona e fa bene al mio corpo.

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